la storia
Villa La Pagliaia
Villa La Pagliaia è un’antica residenza di campagna collocata in mezzo ai colli del Chianti Classico a pochi chilometri da Siena. La costruzione della villa è attribuita a Giulio Bianchi Bandinelli (1769-1824), membro di un’illustre e antichissima famiglia senese. Ancora oggi l’elegante struttura mantiene intatto il fascino di allora, grazie alla signorile struttura dei palazzi all’italiana che si rispecchia anche nell’architettura del giardino antistante. La villa è circondata da un parco romantico coltivato all’inglese che si armonizza perfettamente con lo stile del giardino all’italiana, con aiuole circolari delimitate da basse siepi di bosso e sentieri di ghiaia.
Data la sua inconfondibile bellezza, Villa La Pagliaia diventò ben presto la sede eletta dal Granduca Ferdinando III e della sua corte di passaggio da Siena per il panorama circostante e per l’atmosfera di pace e serenità che si respira tra le sue mura. Durante la sua permanenza, il Granduca ne elogiava il territorio, il clima mite e i grandi spazi che gli consentivano di trascorrere soggiorni rasserenanti con il proprio seguito.
La prima bottiglia di Villa La Pagliaia risale al 1895, rendendola una dei produttori storici della zona. Grazie alla propria collocazione nella parte meridionale della regione del Chianti Classico, i vigneti di proprietà di Villa La Pagliaia – quasi interamente a Sangiovese – godono di un terreno misto di argilla e calcare e danno vita a tre vini di assoluta eccellenza: Chianti Classico, Chianti Classico Riserva e Chianti Classico Gran Selezione.
Alla fine del XIX secolo, la tenuta è stata acquistata da Allianz (che già possedeva la vicina Tenuta San Felice): da allora, come era accaduto in passato, il rispetto per il territorio e per l’uva Sangiovese, contraddistinguono i vini di Villa La Pagliaia che – ancora oggi – sono apprezzati in tutto il mondo per il proprio stile autenticamente toscano.
il territorio
il chianti classico
Il Chianti Classico è un territorio vitivinicolo situato tra le province di Firenze e di Siena, che copre un’area complessiva di 71.800 ettari dei quali 7200 a vigneto. Le caratteristiche climatiche di questa zona, nonché la peculiare composizione del terreno la rendono un’area vocata alla produzione dei vini di alta qualità, che fanno di questa denominazione una delle più prestigiose a livello italiano ed esportata in ben 130 paesi nel mondo.
Le bottiglie di Chianti Classico devono essere prodotte con almeno 80% di uve sangiovese, anche se non è da escluderne l’utilizzo in purezza. Per la realizzazione di blend Chianti Classico possono contribuire anche altri vitigni autoctoni purché a bacca rossa e di appartenenza allo stesso territorio (Canaiolo Nero, Colorino) o internazionali (Merlot, Cabernet Sauvignon etc).
Una delle caratteristiche che rendono facilmente individuabili i prodotti Chianti Classico è il Gallo Nero, lo storico simbolo dell’antica Lega Militare del Chianti nella riproduzione di Giorgio Vasari che ritroviamo in un affresco del Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio di Firenze.
Appare quindi evidente quanto sia importante parlare di Chianti Classico, conferendo la giusta importanza all’aggettivo che – troppo spesso – viene dimenticato: infatti, Chianti e Chianti Classico non devono o possono essere sovrapposti, dal momento che le due denominazioni non solo distinguono due tipologie di vini differenti, ma sottendono anche protocolli produttivi distinti: solo il Chianti Classico può recare lo storico sigillo del Gallo Nero sulla propria bottiglia.
Ecco quindi che le produzioni Villa la Pagliaia Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione rispondono ad una tradizione vitivinicola attenta alla valorizzazione del territorio e al rispetto dei protocolli produttivi del Chianti Classico.