A pochi chilometri da Siena e Firenze, si estendono le colline del Chianti Classico, 20 km noti per i vigneti dai quali ha origine un vino di alta qualità, rinomato in tutto il mondo: il Vino Chianti Classico. Chi si occupa di tutelare e valorizzare il vino toscano è il Consorzio del Vino Chianti Classico il quale, dalla sua fondazione ad oggi, ha adottato come marchio della propria produzione vitivinicola il Gallo Nero, simbolo dalle origini storiche e leggendarie. Nonostante il Consorzio abbia, nel tempo, cambiato nome e modificato il logo a livello grafico, il Gallo Nero è rimasto sempre ancorato al prezioso vino delle colline toscane.
La leggenda del Gallo Nero
Perché proprio un gallo nero è il marchio del Vino Chianti Classico? Le origini del simbolo risalgono ad un’antica leggenda, che racconta – in maniera folkloristica – le modalità con cui vennero definiti i confini politici delle colline del Chianti durante il Medioevo.
In quel periodo storico la Repubblica di Firenze e la Repubblica di Siena – storiche nemiche – si contendevano la supremazia sulla regione del Chianti, considerata una zona strategica preziosa della Toscana, situata in una posizione intermedia tra le due città e, proprio per questo,per diverso tempo, oggetto di scontri continui e violenti.
Le due città decisero di metter fine ai contrasti, adottando un sistema molto particolare per risolvere la questione. Stabilirono di far partire all’alba, rispettivamente dalle proprie città, due cavalieri con lo scopo di stabilire il confine tra i due territori nel punto esatto in cui i due uomini si sarebbero incontrati. Il momento della partenza era quindi decisivo, si decise di affidarlo al canto di un gallo. Gli uomini di Siena scelsero, per la prova, un gallo bianco a cui diedero da mangiare nella convinzione che quest’ultimo, la mattina fatidica, avrebbe cantato molto più forte. Al contrario, i fiorentini preferirono un gallo nero che lasciarono affamato per diversi giorni e rinchiusero in una stia buia.
Arrivò il giorno della prova. Il gallo nero, stremato dalla fame, non appena fu liberato iniziò a cantare, permettendo al cavaliere fiorentino di intraprendere il viaggio in groppa al suo destriero, ancor prima che sorgesse il sole. In quel di Siena, invece, il gallo bianco cantò alle prime luci dell’alba, avendo dormito qualche ora in più in quanto sazio. Il cavaliere senese partì al canto del gallo, con un forte ritardo rispetto allo sfidante. I due cavalieri si incontrarono a Fonteruoli, a soli 12 km da Siena e così quasi tutta la regione del Chianti venne annessa alla Repubblica di Firenze.
La Lega del Chianti
Originariamente, il Gallo Nero era associato alla Lega del Chianti, istituita fra diverse città rurali che adottarono come stemma l’immagine di un gallo su fondo oro. La lega, fondata nel 1384, era un’alleanza militare con l’obiettivo di difendere la regione del Chianti in caso di guerra. Il territorio era però talmente vasto che fu necessario suddividerlo in tre parti per governarlo: Castellina, Gaiole e Radda. Nel 1716 Cosimo III, Granduca di Toscana, stabilì che i vini prodotti in queste tre zone dovessero chiamarsi “vini del Chianti”: da un punto di vista legislativo fu definita la prima zona vinicola.
Nel 1924 nacque il primo Consorzio per la difesa del vino del Chianti a cui, solo nel 1932 venne aggiunto il termine “Classico”, per distinguerlo dal vino prodotto al di fuori del territorio delimitato da Cosimo III. Oggi, il Consorzio tutela la produzione del vino di questa zona e svolge attività di ricerca e sperimentazione in ambito agricolo ed enologico.