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La piramide della Gran Selezione del Chianti Classico

La piramide della Gran Selezione è un mezzo semplice ed intuitivo per suddividere in 3 categorie la produzione di Chianti Classico. Scopri i dettagli nel magazine di Villa La Pagliaia.

Aprendo una bottiglia di Chianti ci si immerge in una storia iniziata più di 300 anni fa nel cuore della Penisola italiana sulle verdi colline toscane. Firenze e Siena delimitano i 70.000 ettari di produzione di uno dei vini più apprezzati al mondo: il Chianti Classico. Ciascun calice prodotto con uve di questa zona racchiude al proprio interno la tradizione e l’amore di chi, da secoli, si dedica alla viticoltura.

La storica icona del Gallo Nero, pur rimanendo fedele alle proprie radici, ha di recente subito alcune innovazioni per soddisfare il mercato moderno, globale e dalle esigenze sempre più specifiche e differenziate. Rimarcare le differenze nel processo produttivo, valorizzare la diversità del territorio toscano e fare chiarezza per i consumatori sono i principali obiettivi della nuova proposta di marketing: la piramide qualitativa.

La struttura della piramide

La piramide della Gran Selezione è un mezzo semplice ed intuitivo per suddividere in 3 macrocategorie la produzione di Chianti Classico. Questo vino, realizzato con elevate quantità di uva sangiovese – regina incontrastata dei vigneti toscani – acquisisce nobiltà con il trascorrere dei mesi, arricchendo i propri profumi e aromi, mantenendo nel contempo la propria qualità intatta.

Partendo dalla base della piramide e risalendo verso la cima, sono state individuate le seguenti tre categorie:

  • Chianti Classico d’Annata a cui è assegnata la base della piramide, assume caratteristiche chimiche ed organolettiche differenti di anno in anno.
  • Chianti Classico Riserva: salendo, il primo gradino è occupato dai prodotti Riserva, dal colore rubino intenso e dalle note floreali. Per la produzione è previsto un periodo di affinamento più prolungato rispetto ai vini d’annata, nello specifico 24 mesi di cui almeno 3 in bottiglia.
  • Chianti Classico Gran Selezione, occupa il posto d’onore sulla piramide. Si tratta di un vino pregiato, con riflessi granati, persistente e fruttato. Per ottenere l’etichetta il mosto deve essere sottoposto ad un un periodo di invecchiamento di almeno 30 mesi di cui, anche in questo caso, almeno 3 in bottiglia. Dalla sua introduzione sul mercato nel 2014 le vendite del Gallo Nero per eccellenza sono triplicate, oggi conta più di 100 etichette prodotte da 88 cantine. Proveniente da una singola vigna o da una selezione delle migliori uve, il Chianti Classico Gran Selezione viene strettamente controllato e sottoposto a test per garantire caratteristiche chimiche e organolettiche adatte ad un prodotto di tale calibro.

Una decisione controtendenza

La decisione di puntare verso l’alto, inserendo per la prima volta nella legislazione vitivinicola italiana una denominazione come la Gran Selezione, viene dai produttori stessi, che – per valorizzare e difendere il Chianti Classico – hanno scelto di andare controtendenza rispetto ai trend del mercato internazionale.

Del resto questa iniziativa si è rivelata strategica: infatti, il Chianti Classico ha vinto numerose medaglie ai World Wine Awards di Decanter, la prestigiosa rivista britannica dedicata al nettare di Bacco. I premi, di cui 5 al Chianti Gran Selezione, sono la testimonianza che gli obiettivi che il Consorzio si era posto sono stati raggiunti come afferma il Presidente del Consorzio Chianti Classico Sergio Zingarelli “(….)stiamo lavorando bene dappertutto e la qualità media dei vini del Gallo Nero si è alzata notevolmente: un traguardo che ci viene riconosciuto ovunque nel mondo”.

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